Perché gli allestimenti museali devono essere accessibili a tutti
L’allestimento museale, che sia di una mostra temporanea o di una galleria permanente, deve avere alcuni requisiti di accessibilità e di comunicazione con lo spettatore che non possono essere assolutamente ignorati.
Partendo dal presupposto che i musei sono maestri silenti, quindi devono formare lo spettatore e parlargli del contenuto della mostra, è vero che ogni spettatore ha le sue dimensioni e le sue dinamiche, e che non è facile adattarsi a tutti.
Per un allestimento museale che abbia la capacità di accogliere tutto bisogna pensare innanzitutto all’estrema accessibilità e fruibilità delle opere. Esse vanno esposte su piani che non hanno rialzi, soppalchi o scale dove bambini, anziani o disabili potrebbero non riuscire ad arrivare. In secondo luogo, l’ambiente dev’essere il più possibile silenzioso e tranquillo, privo di colori sgargianti e di luci stroboscopiche. I pavimenti devono essere di un materiale sul quale è facile camminare, per esempio marmo o legno, piuttosto che di una scomoda e farraginosa moquette.
A caccia dell’allestimento museale perfetto: cosa fare per renderlo tale
Un allestimento museale, che sia fatto per una mostra temporanea e tematica o che ospiti delle collezioni permanenti e divise per sale, deve comunque essere razionale e pensato secondo un percorso artistico o cronologico. Per avere un allestimento perfetto bisogna innanzitutto scegliere un filo logico per le opere e seguirlo. In secondo luogo, ogni opera va esposta in modo ordinato e con una luce che la valorizzi, ad un’altezza non troppo elevata da terra in modo che un bambino o un disabile possa comunque riuscire a vederla.
Ancora, ogni opera va accompagnata da una didascalia che ne spieghi sinteticamente il contenuto e il senso, soprattutto nei musei dove sono presenti più autori. Si sconsiglia vivamente di usare un linguaggio troppo forbito o poco comprensibile per queste didascalie, perché devono essere comprensibili da tutti.
Prima dell’ingresso al museo o fuori da ogni sala che sia organizzata per tematiche bisogna comunque proporre una piccola spiegazione di ciò che si andrà a vedere, rendendola fruibile anche, ad esempio, agli ipovedenti grazie all’alfabeto Braille.
La temperatura di un allestimento museale è importante, perché se è vero che le opere hanno bisogno, soprattutto quelle più antiche, di temperature vincolate dal loro stato di conservazione, è altrettanto vero che non si può imporre ai visitatori un caldo tropicale né un freddo polare: ideale è mantenere la temperatura attorno ai 18-20 gradi.
La luce, infine, è una delle questioni più importanti in un allestimento museale: ogni sala dev’essere illuminata in modo razionale ma soffuso, e poi ogni opera deve avere la sua luce personale per essere compresa e osservata a pieno. Sono vietate o largamente sconsigliate le luci bianche molto fredde: è meglio, infatti, prediligere delle tonalità più calde che possano esaltare i colori delle opere, soprattutto in caso di quadri.
Lo staff e la sua importanza
Lo staff che lavora all’interno di un museo dev’essere altamente competente e pronto a rispondere a tutte le esigenze dei visitatori. Sarebbe auspicabile selezionare uno staff dalla giusta formazione artistica e culturale, che vigili sulle opere ma anche che ne sappia spiegare il contenuto. Soprattutto le guide, infatti, sono fondamentali per i gruppi e per tutti quei visitatori che vogliono saperne di più sulla storia del museo o sull’allestimento della mostra.
I responsabili del contatto con il pubblico, inoltre, devono saper fare fronte alle diverse esigenze dei visitatori con disabilità motorie e visive, oppure ai bambini che vengono portati in visita alle mostre e ai musei. Gli allestimenti e le questioni proposte, infatti, devono essere anche a misura di queste fasce di popolazione che vogliono godere dell’arte contenuta nel museo.
La personalità più importante, però, rimane quella del curatore, che si occupa di ideare le mostre e gli allestimenti museali e di supervisionare alla loro realizzazione. Il curatore provvede alla sistemazione delle opere e alla creazione dei percorsi tematici, si occupa della scrittura di testi esplicativi e di commenti alle più importanti opere, che possono essere pubblicati su brochure e volantini oppure incisi nelle audio guide.
Comunicazione e ufficio stampa
Quando si allestisce una mostra o si cura comunque un allestimento museale, importantissima è la parte di comunicazione. Essa si può dividere sostanzialmente in comunicazione interna e comunicazione esterna.
Quella del primo tipo prevede la stampa di volantini, brochure e dépliant esplicativi, di solito reperibili all’interno delle mostre o dei musei stessi vicino all’ingresso. Essi spiegano in modo sintetico e didascalico chi fosse l’autore rappresentato dalla mostra, quale fosse la sua scelta artistica e il suo percorso, oppure spiega le collezioni di quel museo e la loro disposizione o ristrutturazione.
Fanno parte della comunicazione interna anche tutte le guide, le audio guide e i filmati esplicativi che vengono proiettati magari prima dell’accesso alla mostra per aiutare lo spettatore a comprendere meglio ciò che andrà a vedere.
Nella cura di un allestimento museale giocano, però, anche molto le comunicazioni esterne, ovvero quelle che l’ufficio stampa della mostra o del museo tengono con i giornali e le pagine di cultura, con i programmi televisivi dedicati e con le istituzioni che patrocinano quella particolare mostra. Grazia a questa intensa opera di comunicazione e di pubbliche relazioni, infatti, la mostra o il museo possono farsi conoscere ed attirare molti spettatori a fruire delle bellezze dell’arte.